Effettivamente i tempi di adeguamento sono praticamente inesistenti e questo fatto può cogliere in contropiede chiunque.
Consiglio di leggere con attenzione il Regolamento 1221/09 e capire quali siano le migliorie e le novità introdotte: le differenze sono numerose (basti pensare che dal 11/01/10 sono abrogati il Reg. 761/01 e la Decisione 681/01 e che di conseguenza anche le Raccomandazioni 680/01 e 532/2003) ma non tutte hanno la stessa portata.
Ci vorrà tempo, analisi e riflessioni interne e fra le parti, incluso le fondamentali indicazioni che Comitato EMAS e ISPRA forniranno ai Verificatori, per avere la massima certezza di quelle che siano le reali e complete ricadute di questa nuovo Regolamento.
Mi permetto di sottolineare che la novità maggiore è contenuta nell’Allegato IV e riguardano la Dichiarazione Ambientale (che deve essere in formato elettronico o cartaceo) che deve includere gli INDICATORI CHIAVE (inseriti obbligatoriamente) oltre ad ALTRI INDICATORI PERTINENTI di prestazioni ambientali più specifici ai singoli settori di attività.
Gli INDICATORI CHIAVE sono:
efficienza energetica, inteso come “consumo totale diretto di energia” espresso in MWh o GJ;
efficienza dei materiali, inteso come “flusso di massa annuo dei diversi materiali utilizzati” (esclusi i vettori di energia e l’acqua) espresso in tonnellate;
acqua, inteso come “consumo idrico totale annuo” espresso in m3;
rifiuti, inteso sia come “produzione totale annua di rifiuti” suddivisa per tipo, espresso in tonnellate sia come “produzione totale annua di rifiuti pericolosi”, espressa in Kg o in tonnellate;
biodiversità, inteso come “utilizzo del terreno” espresso in m2 di superficie edificata;
emissioni, inteso sia come “emissioni totali annue di gas serra” tra cui almeno le emissioni di CO2, CH4, N2O, HFC, PFCe SF6, espresse in tonnellate di CO2 equivalente sia come “emissioni annuali totali nell’atmosfera” tra cui almeno le emissioni di SO2, NOx e PM, espresse in Kg o tonnellate.
Va puntualizzato che l’indicatore richiesto in DA è di tipo “normalizzato”, derivante cioè dal rapporto fra un indicatore di prestazione ambientale (vedi sopra) con un indicatore di produzione totale annuo dell’organizzazione, che dipende dal tipo di attività svolta:
se si tratta di produzione industriale, allora è necessario ricorrere al “valore aggiunto totale annuale lordo”, espresso in milioni di euro (Mio EUR) o “alla produzione fisica totale annua”, espressa in tonnellate, le organizzazioni di piccole dimensioni ricorrono invece al “fatturato totale annuo” o al “numero di addetti”;
se si tratta di servizi/amministrazione allora si ricorre alla dimensione dell’organizzazione stessa, espressa in “numero di addetti”.
Infine, le organizzazioni possono utilizzare anche altri indicatori per esprimere la propria produzione totale annua.
La domanda che ci dobbiamo poi porre è: dati i nuovi indicatori che l’organizzazione avrà provveduto a inserire in DA, siamo certi che essi siano adeguatamente inseriti nel SGA e gestiti con uguale attenzione e affidabilità?
Buon lavoro a tutti,
Francesco Baldoni
2 commenti:
Vorrei chiedere un consiglio e confrontarmi su un argomento: sto predisponendo la Dichiarazione Ambientale per una azienda produttiva già registrata EMAS. Mi può indicare i principali adempimenti che devo tenere in considerazione?
Grazie
Consulente Ambientale
il vero aspetto innovativo introdotto dall'EMAS è l'attenzione per la comunicazione ambientale attraverso la dichiarazione ambientale. Ciò rende l'EMAS particolarmente adatto ed appetibile per le aziende/enti che hanno la voglia, o l'esigenza, di comunicare i propri sforzi ambientali ai propri stakeholders. in tutti gli altri casi l'EMAS perde competitività rispetto ad una più equilibrata ISO14001.
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