giovedì 25 marzo 2010

Emas in Trentino

Mi inserisco nel dibattito, quali vantaggi per i comuni Trentino, avendo seguito il percorso di registrazione EMAS all'interno di un'amministrazione pubblica in Val di Sole, sia come consulente che come amministratore. La domanda, si fa strada quando il comune registrato, dopo aver esaurito il finaziamento provinciale inizia a investire dei soldi propri nel progetto ed energie fresche. Gli amministratore e gli uffici preposti comunali visto che per ora non vedono un ritorno di immagine del faticoso processo di registrazione, non trovano riconoscimento neanche presso i diversi enti provinciali che al momento non sanno della loro registrazione/certificazione e non hanno strumenti legislativi per facilitare in qualche pratica la richiesta di un comune rispetto ad un'altra. Riassumento la mano destra non sa quello che fa la sinistra ed a differenza che nella Bibbia questo è negativo, visto che non si riconosce lo sforzo di un amministrazione rispetto ad un'altra.

domenica 14 marzo 2010

QUALI VANTAGGI AI COMUNI TRENTINI REGISTRATI EMAS?

La Provincia di Trento ha promosso 5 anni fa un percorso assolutamente originale ed innovativo, promuovendo la diffusione massiccia della registrazione EMAS fra i Comuni della Provincia (un totale di circa 220 Comuni).
Un territorio molto bello e interessante, che attira tanti turisti sia in inverno sia in estate.
Il percorso vede ormai più di cento Comuni che hanno attivato le procedure per EMAS: ciò ha significato l’attivazione di decine e decine di analisi ambientalAggiungi immaginei iniziali che hanno, inevitabilmente, portato alla luce tante criticità (note e meno note ma presenti) che, vuoi in questa valle oppure in questa montagna, caratterizzano o potrebbero caratterizzare l’ambiente e l’economia di tali contesti.
In altre parole, è “evidenza oggettiva” che siano emerse diverse situazioni che richiedono a vari Enti (aziende, Comuni, APPA) di rivedere e migliorare tali aspetti ambientali.
E d’altro canto, emerge sempre più prepotente la necessità che la Provincia stessa prenda posizione rispetto alle diverse situazione, al fine di rendere più comprensibile ed attuabile la legge vigente per le diverse matrici ambientali.
E ancora: i Comuni si chiedono quali vantaggi verranno riconosciuti in futuro ai Comuni registrati EMAS, considerando i notevoli costi sostenuti in fase di registrazione (per la verità, in gran parte sostenuti dalla Provincia…), invero non tanto per l’attività di consulenza e neppure (se fosse necessario ricordarlo….) per l’attività del Verificatore EMAS ma per mettere a norma talune attività (p.es.: gestione rete fognaria) o talune strutture (p.es.: Scuole vs. gestione antincendio).

Insomma: il progetto EMAS è stata una mossa coraggiosa e assai impegnativa che la Provincia di Trento ha fortemente voluto. Ora i problemi sono emersi e devono essere gestiti sia per ottimizzarne la loro gestione (anche sottoforma di gestione condivisa fra Comuni - anche in attesa delle “prossime” Comunità di valle - ed Enti privati ma in modo più economico ed efficace ed anche rivedendo norme di settore non sempre efficienti) sia per comunicare al mondo esterno le potenzialità del territorio, dei prodotti locali e delle aziende che vi operano.

A quando un incontro aperto della Provincia con gli operatori del settore (Amministratori e Tecnici dei Comuni, Consulenti, Verificatori, Associazioni dei Cittadini e dei Consumatori) sulle necessità emerse in questa fase del “progetto EMAS” e sulle best practice esistenti?

domenica 7 marzo 2010

GESTIONE DEL MERITO IN AZIENDA, QUESTIONE AMBIENTALE E PARTECIPAZIONE DEI DIPENDENTI

Sono reduce da un recente audit in un piccolo Comune che, come tutte le PA, è impegnato di questi tempi a gestire in modo ottimale le risorse economiche a disposizione, salvaguardando al contempo la efficienza dei procedimenti amministrativi, che hanno anche impatto ambientale, e l’efficacia delle attività di tutela e promozione del territorio e dell’ambiente fruito dalla comunità locale. A causa di questa situazione, ma anche perchè le PA hanno evidenti difficoltà ad organizzare internamente e in modo “congruo” talune attività, si sta assistendo alla progressiva esternalizzazione dei servizi (p.es.: gestione del ciclo idrico integrato, gestione rifiuti, gestione trasporti, gestione consumi energetici, ecc.).
Di questo aspetto si fa attualmente un gran parlare (giustamente) mentre non mi risulta che si faccia altrettanto dei criteri ambientali ed economici sulla base dei quali si effettuano tali affidamenti di servizio.
E penso che quello sia invece l’elemento centrale.
Infatti, questo presuppone la conoscenza delle criticità (operative ed economiche) che caratterizzano la propria organizzazione e i rapporti con l’utenza, sulla base delle quali investire per gestire in modo ottimale il processo di erogazione del servizio, sia esso effettuato in economia oppure affidato a ditte esterne che garantiscano il servizio.

Tornando all’audit di cui sopra, è stato sorprendente scoprire come il servizio di gestione dell’acquedotto sia svolto in economia con un sorprendente (e non comune) alto livello prestazionale: telecontrollo, qualità degli impianti, manutenzione e controlli.
Il segreto? Una buona pianificazione delle attività e scelte oculate in ottica di medio/lungo periodo. Tutto apparentemente semplice: tutto (in realtà) semplicemente eccezionale e legato a persone che lavorano in coscienza e impegnano al meglio le loro capacità, quelle dei colleghi e le risorse dei contribuenti (in gergo: di “Pantalone”!).

I° considerazione:
che bello constatare le parti buone ed efficienti del nostro sistema pubblico!

II° considerazione:
a ripensarci, è strano che l’incontro iniziale con l’Amministrazione non avesse in qualche modo toccato o riferito di questo servizio, assai positivo e lusinghiero.
E mio impegno dare voce e pubblicizzare tali buoni esempi, non appena il Comune conseguirà la registrazione EMAS.

Ma colpisce che il tecnico, a conclusione della fase di audit che lo riguardava, abbia concluso chiedendo: “Mi fa un favore? Glielo dice Lei agli amministratori che facciamo queste cose. A me non ascoltano…”
Mi sorge un dubbio: che la gestione del “merito” non sia stato integrato nel SGA!... Ma è possibile codificare una procedura interna per la qualifica del merito e per comunicare, all’interno e all’esterno della organizzazione del Comune, gli aspetti ambientali più belli, virtuosi e meritevoli di lode? Alle questioni brutte e tristi, ci pensano all’istante i giornali.

ABBIAMO BISOGNO DI BUONI ESEMPI: fateci sapere!!

lunedì 1 marzo 2010

La credibilità di EMAS

In un recente incontro con dei portatori di interessi di un determinato territorio comunale, è emersa la domanda circa l’attendibilità del riconoscimento EMAS, anche alla luce del fatto che una azienda locale, che ha ottenuto tale riconoscimento, non convince i soggetti stessi (causa una contaminazione del suolo) e si nutrono anche perplessità circa l’operato degli enti di controllo locale.

Mi preme, dunque, ricordare che l’operato delle organizzazioni, che richiedono di essere registrate e di convalidare la Dichiarazione Ambientale, è soggetto ad una attenta e scrupolosa verifica da parte del Verificatore accreditato EMAS. Il quale, a sua volta, è soggetto a controllo da parte del Comitato EMAS tramite l’ufficio tecnico di ISPRA (cioè periodicamente, o su segnalazione, è soggetto a verifica circa il suo operato su organizzazioni verificate).
Infine, ma non è secondario, la situazione rispetto alla conformità normativa ambientale applicabile della organizzazione richiedente la registrazione EMAS è soggetta alla verifica della ARPA regionale (APPA in Trentino o ARTA in Abruzzo) la quale è tenuta ad esprimere un giudizio che è POSITIVO (e il procedimento può proseguire) oppure è NEGATIVO (e allora per l’organizzazione vengono avviate i procedimenti legali previsti per legge e per il Verificatore la potenziale sospensione dell’accreditamento).
Invito quanti interessati a leggere l'articolo di un magistrato pubblicato sul n°2/2005 di Ambiente e Sicurezza (oppure a richiedermi approfondimenti in merito): in sintesi, il Verificatore EMAS, qualora ne sussistano le condizioni, è imputabile di TRUFFA e penalmente perseguibile: interessante per tutti!
Dunque: il percorso EMAS non è uno scherzo…
Per concludere, ricordo che è possibile a tutti segnalare agli Enti competenti (che sono le aziende ma anche i Verificatori EMAS, le ARPA e anche ISPRA) eventuali situazioni di palese difformità legale.

Sono poi andato a recuperare informazioni sull’azienda in questione e ho scoperto che effettivamente è stata registrata EMAS non molti mesi fa e mi sono scaricato la relativa Dichiarazione Ambientale convalidata per leggere la "serietà" del loro impegno.
Il documento era di libero accesso nel sito internet aziendale e trattava del problema del sito contaminato (emerso nel 1999) e dei successivi controlli e campionamenti concordati con ARPA e dell’esito di tali controlli. I risultati evidenziano che c'è il rispetto dei limiti di legge, che il problema è rientrato e il SGA implementato garantisce la prevenzione del ripetersi di tale evento.

Un duplice invito: stiamo attenti a distinguere le parole dai fatti e non manchiamo di sostenere quanti, per svariati motivi, stanno seriamente impegnandosi in campo ambientale