venerdì 19 febbraio 2010

EMAS in “campagna” elettorale

Mi accade in queste settimane di incontrare candidati alla prossima tornata elettorale (dunque potenziali futuri amministratori di Comuni o Regioni) che mi chiedono cosa sia EMAS o cosa fare per caratterizzare meglio la propria Politica ambientale di cui si fanno promotori in questo periodo.
La “cosa” non mi lascia indifferente e da un lato la trovo stimolante e positiva ma dall’altra mi suscita un nutrito carico di dubbi e di preoccupazioni e, se posso, anche sensazioni negative.
Vorrei allora proporVi un elenco di 10 microconsigli (“istruzioni per l’uso” direbbe qualcuno al mattino presto…), per evitare di trovarsi poi impantanati in situazioni assai disagevoli.

1)
EMAS è uno strumento straordinario per la gestione di ogni organizzazione in chiave ambientale, che consente di conseguire un riconoscimento di eccellenza da parte della UE.
Occorre fare capire bene alla gente di che cosa stiamo parlando: non è un marchio come altri.

2)
essendo uno strumento “importante” che consente di conseguire un riconoscimento “importante”, è impensabile che lo sforzo che richieda sia di poco conto.
Valutare bene le risorse da mettere in campo prima di partire (a volte capita di ascoltare “…quanto costa l’EMAS” quando invece si sarebbe dovuto dire “…quanto costa mettersi a posto con la legge ambientale applicabile!”

3)
EMAS richiede come minimo il rispetto delle leggi ambientali applicabili. Poco importa se qualcuno le ha ignorate in modo inconsapevole o se l’altra PA locale competente in materia (che però interessa il proprio territorio) è per prima a non essere conforme alla legge!
Dunque: pazienza e competenza, innanzi tutto! Talvolta il percorso di EMAS deve fare chiarezza su tante questioni, che hanno tante responsabilità e azioni partite da tanto tempo.

4)
EMAS è uno strumento Politico (non partitico…) e cioè, in considerazione del punto precedente, il percorso di una PA in cammino per EMAS deve essere di “stimolo” (ma anche provocazione e quasi denuncia…) per il nostro contesto territoriale.
Vale la pena verificare internamente fino a che punto siamo disposti a sollecitare le altre PA…

5)
il sistema di accreditamento EMAS è di tipo pubblico. Questo significa che anche il Verificatore accreditato è sottoposto a verifica da parte dell’Ente sovraordinato (che è Comitato EMAS e che opera tramite ISPRA). Tale sistema prevede che la verifica di conformità normativa effettuata e garantita dal Verificatore EMAS debba sempre essere confermata dalla ARPA competente: se l’esito è negativo (emergono cioè elementi di non conformità normativa), è chiaro che per il Cliente viene avviato il procedimento previsto per legge (reato, denuncia, sanzione, …) mentre per il Verificatore viene avviata la procedura per la possibile sospensione dell’accreditamento stesso.
Il Verificatore EMAS deve quindi poter sapere tutto e di più: siete disponibili a ciò?

6)
La comunicazione verso l’esterno è atto dovuto e non solo per azioni virtuose di cui andare fieri e orgogliosi ma anche per situazioni più “grigie” e negative, che spesso rimangono nell’angolo più nascosto e più riparato…
Siamo predisposti a comunicare verso l’esterno in modo serio ed equilibrato?

7)
in EMAS il miglioramento deve essere caratterizzato dal miglioramento della prestazione ambientale e non dalle azioni per ottenerla (esempio: la diminuita concentrazione di COD , da 200 a 150 ppm, di uno scarico di depuratore civile rappresenta un miglioramento di prestazione ambientale mentre la serie di azioni, pure meritevoli e necessarie, per la costruzione e ottimizzare l’impianto di depurazione, magari con ingenti risorse impiegate allo scopo, non sono una migliore prestazione ambientale. Infatti, il depuratore potrebbe essere stato costruito ma potrebbe non essere efficientemente in funzione, magari perché non c’è il personale necessario oppure perché non c’è corrente elettrica sufficiente …)
Dunque, solo un SGA avviato da tempo può pensare di migliorare ciò che sta gestendo (e sorvegliando) da tempo. Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare (dicono i colleghi) e la fretta non è amica di EMAS.

8)
EMAS è un modello di gestione organizzativo e non può prescindere dalle persone, siano essi Politici, Direttivi, Operatori o semplici Cittadini oppure utenti.
Abbiamo in animo di coinvolgere, per quanto possibile e opportuno, le persone oppure intendiamo scrivere solo decine e decine di pagine di procedure (auto glorificanti e auto referenzianti)?

9)
EMAS è norma volontaria e vuole essere elemento di innovazione costruttiva, a prescindere dalla strategia che l’Amministratore (di destra o di sinistra) intende perseguire.
Avete pensato su quali argomenti “forti” investire? (perché l’argomento ambientale è serio e voi intendete proporre un piano di medio termine e non una tattica di adeguamenti a singhiozzo o aggiustamenti successivi più propensa ad ascoltare chi urla di più

10)
Infine, siete disponibile a concedere alle aziende EMAS del vostro territorio un “riconoscimento” in termini di agevolazione o di semplificazione?
C’è bisogno di azioni di coerente disseminazione di EMAS che puntino alla sostanza! E penso che la UE e tutto il Paese Italia guardi con molta attenzione e stima a questi casi molto VIRTUOSI!

Ancora indecisi?

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